Non riesco a capire come una nazione come l'India che ha festeggiato i 62 anni della Repubblica nata il 26 gennaio tra i festeggiamenti c'è chi si chiede, me compresa, cosa ci sia realmente da festeggiare, è cosiderata la più grande democrazia al mondo, ma non riesce a salvagurdare i diritti di giovani donne uccise per la dote si chiama "dowry death" (morte a causa della dote).
La maggior parte delle volte lo sposo e i suoi familiari, non vengono mai puniti; l'ira si scatena perchè la dote concordata al momento del matrimonio non è quella stabilita, indi si frantumano i progetti e sogni, questo ci fa capire che in alcuni casi il matrimonio è visto come denaro facile.
La legge che probisce la "morte per dote" risale al 1961 mi sebra chiaro
ipotizzare che non è riuscita a risolvere questo problema, anche nel 1986 in un articolo del codice penale si è cercato di arginarlo: «Quando la morte di una donna è causata da scottature o
da ferite corporali, o quando si verifica in circostanze anomale nei
sette anni che seguono il matrimonio e quando è provato che, poco prima
della morte, la vittima è stata oggetto di atti crudeli o di molestie da
parte del marito o della famiglia del marito, in relazione con una
richiesta di dote», nel 2010 le vittime sono arrivate a ottomilaquattrocento.
La maggior parte delle morti, vengono denunciate come suicidi o come incidenti domestici, stranamente la vittima è solo la giovanissima (18-26 anni) neo moglie, mai un parente del marito.
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